Editoriale
"Siamo i custodi del Creato"
La devozione è un sentimento anacronistico? Assolutamente no. Anche perché la devozione nei confronti del Santo protettore degli allevatori va oltre il senso di appartenenza ad una religione, ma trascende questi valori e con il passare del tempo diventa una testimonianza a favore dell’ambiente e del territorio.
Il Papa in questi ultimi mesi ha parlato più volte della “difesa della Casa comune”, cioè del Pianeta nel quale viviamo e nel quale domani vivranno i nostri figli. Una missione che noi allevatori sentiamo particolarmente “nostra” e che quotidianamente decliniamo lavorando con coscienza e senso etico.
Perché essere allevatori impone un costante rapporto con esseri senzienti come gli animali che vivono nelle nostre stalle e con i quali condividiamo un percorso dove professionalità, efficienza, spirito imprenditoriale e voglia di crescere vanno di pari passo con valori profondamente etici, di cui siamo gelosi custodi.
La terra è un bene “limitato”, lo sappiamo, ma proprio da questa consapevolezza traiamo la nostra forza. Perché allevare con saggezza, rispettare i campi sui quali coltiviamo il foraggio da destinare ai nostri animali e garantire loro un adeguato livello di benessere è per noi del tutto naturale.
Ecco perché il 17 gennaio torneremo in San Pietro, la culla della Cristianità, per celebrare il nostro Santo Patrono e per ribadire alla collettività il nostro impegno a favore di tutta la società. Perché ci sentiamo custodi privilegiati di questo mondo e siamo onorati di poter svolgere un servizio così importante per tutta la filiera alimentare e per i milioni di persone che ci danno fiducia ogni giorno, acquistando il latte e la carne italiana che esce dalla nostre stalle.
Con semplicità, costanza e un legittimo orgoglio.
[Editoriale del Presidente A.I.A. Roberto Nocentini sull'ultimo numero cartaceo della rivista, uscito a novembre-dicembre 2016 - pubblicazione attualmente sospesa]